SERVIZI FISIOTERAPICI

VALUTAZIONE FUNZIONALE FISIOTERAPICA
La valutazione fisioterapica inizia con l’anamnesi del paziente ovvero l’indagine conoscitiva per capire la storia passata, raccogliere i dati, visionare gli esami del paziente relativi al motivo della visita. A seconda della problematica riportata, si procede con l’osservazione dei movimenti spontanei dei muscoli e delle articolazioni, chiedendo di eseguire alcune semplici manovre articolari.
L’esame valutativo può proseguire con una palpazione del distretto interessato, lo studio delle capacità sensitive, l’integrità articolare e il trofismo muscolare.
Il fisioterapista infine valuta la mobilità passiva di un segmento (ovvero la libertà di movimento di un’articolazione) e la mobilità attiva (tra cui coordinazione e forza nel movimento).

RIEDUCAZIONE FUNZIONALE
La Rieducazione funzionale (RF) è quell’insieme di metodiche che si occupano del recupero e prevenzione della perdita di capacità funzionale. Tale rieducazione programma un corretto piano riabilitativo che permetterà il recupero delle capacità perse o momentaneamente limitate.
QUANDO È INDICATA?
La rieducazione funzionale (RF) è la fase del percorso riabilitativo necessaria a risolvere attivamente deficit motori conseguenti a:
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE POST TRAUMATICA E/O SPORTIVA: per trauma diretto
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE PRE/POST INTERVENTO ORTOPEDICO: in preparazione di un intervento chirurgico o nel suo seguito
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE POSTURALE: per alterazioni o deficit posturali
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE DEL PASSO: patologie che limitano la corretta dinamica della deambulazione
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE PER PATOLOGIE CRONICHE ED EVOLUTIVE E NELLA PREVENZIONE DELLE PATOLOGIE OSTEO-ARTICOLARI: lo scopo è migliorare la qualità della vita, ridurre il decadimento funzionale, consentire l’autonomia nel movimento riducendo così la dipendenza da terze persone. È indicata per il trattamento di sintomatologie ad insorgenza spontanea come lombalgie, sciatalgie, cervicalgie, infiammazioni a carico di diversi distretti e tutte le patologie osteo-articolari di competenza fisioterapica. E’ inoltre importante nella FASE PRE-OPERATORIA come preparazione all’intervento, al fine di migliorare la qualità e il tono muscolare. Questa prassi preventiva, ancora purtroppo poco utilizzata, facilita il paziente velocizzando il percorso di recupero post-operatorio.
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE NEUROLOGICA: ha il compito di stimolare la risposta cerebrale attraverso l’esercizio periferico, aiutando a rielaborare il movimento perduto. È finalizzata a migliorare l’autonomia della persona nelle attività della vita quotidiana, a ripristinare le funzioni cognitive, la motilità attiva segmentaria e le prestazioni funzionali. Il programma riabilitativo di un paziente neurologico comprende tutte quelle cure necessarie per recuperare nel miglior modo possibile le funzioni motorie e cognitive perse a causa della malattia. Il percorso si fonda su un progetto riabilitativo individuale, poi condiviso a livello di gruppo.
Il programma di lavoro è solitamente a lungo termine e richiede costanza ed applicazione giornaliera da parte del paziente, seguito in un’ottica multidisciplinare.
La RF neurologica può essere utile per quei pazienti con disordini del sistema nervoso centrale, malattie demielinizzanti (sclerosi multipla), vasculopatie cerebrali come ictus ischemici ed emorragici, paralisi pseudobulbare progressiva, atassia, malattie degenerative (sclerosi laterale amiotrofica), disturbi del movimento (Parkinson, distonie, coree, tremori), neuropatie (sindrome di Guillain Barré), malattie neuromuscolari, postumi da interventi di neurochirurgia.
⦁ RIEDUCAZIONE FUNZIONALE RESPIRATORIA: è un programma multidisciplinare di cura per pazienti con disfunzioni respiratorie acute e croniche. Alla rieducazione dell’apparato respiratorio, inteso come distretto polmonare e muscolatura ad esso collegato, viene associato un percorso terapeutico di regolare esercizio fisico. Lo scopo è di modificare l’impatto che la malattia produce sulla qualità di vita del paziente, riducendone la gravità dei sintomi e migliorandone la capacità di aderire alle attività della vita quotidiana. L’incremento della difficoltà respiratoria (dispnea) porta all’inattività e anche al decadimento dei muscoli periferici creando per la persona una condizione negativa con un conseguente isolamento sociale, ansia e depressione. Il paziente sviluppa disabilità, perdita dell’autonomia, riducendo talvolta la propria qualità di vita. Questi pazienti necessitano del supporto di molteplici figure qualificate: medici specialisti, personale infermieristico, fisioterapisti, psicologi, nutrizionisti.
La riabilitazione pneumologica è indicata per pazienti affetti da bronchite cronica, enfisema, bronchiectasie, asma bronchiale, fibrosi polmonare, oltre che per soggetti con disturbi respiratori del sonno e insufficienza respiratoria di qualsiasi origine. È inoltre utile per chi è in attesa di interventi chirurgici, soprattutto al torace, o reduci da interventi chirurgici in genere. L’obiettivo finale è quello di ridurre o quantomeno limitare la compromissione patologica, incrementando la performance fisica e mentale e favorendo il reinserimento sociale.

OSTEOPATIA
L’osteopatia è un approccio terapeutico, complementare alla fisioterapia e alla medicina, che considera il SINTOMO un indicatore di un’alterazione dell’equilibrio del corpo e ci si focalizza nell’indentificare la causa scatenante.
Attraverso tecniche manuali, ha l’obiettivo di ripristinare l’omeostasi (equilibrio) del corpo, la cui alterazione normalmente genera la sintomatologia. E’ importante individuare tramite test ortopedici, osteopatici e fisioterapici le zone del corpo (articolazioni, muscoli, visceri, fasce, legamenti) definite IPOMOBILI, che generano un sovraccarico di compenso in altre strutture vicine e/o lontane e quelle definite IPERMOBILI, che generalmente corrispondono alla localizzazione del sintomo.
L’osteopatia si dimostra efficace per la valutazione, il trattamento e la prevenzione di disturbi che colpiscono l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, il cranio-sacrale e viscerale ed interviene su persone di tutte le età, compreso le donne in gravidanza, i neonati ed anziani.
DA CHI VIENE SVOLTA?
L’osteopata è un professionista sanitario, che, attraverso tecniche manuali, individua e corregge le zone di disfunzione del corpo favorendo il naturale processo di autoguarigione. Figura specializzata nel trattamento di patologie e disturbi a carico del sistema muscolo-scheletrico, nervoso e viscerale.
Nella nostra struttura viene svolta da professionisti sanitari, ovvero fisioterapisti in possesso della Laura triennale di Fisioterapia, che hanno scelto come formazione post-laurea in ambito osteopatico la EOM (Escuela de Osteopatia de Madrid), la quale riserva la partecipazione al proprio percorso formativo esclusivamente ai laureati in Fisioterapia e ai laureati in Medicina e Chirurgia. Per informazioni è disponibile l’Elenco dei professionisti EOM sul territorio http://professionisti.osteopatia-eomitalia.eu/
LE SEDUTE DI OSTEOPATIA SONO DETRAIBILI?
Si!
l’Agenzia delle entrate prevede la detraibilità delle spese per osteopatia: “…le spese per prestazioni di osteopatia, riconducibili alle competenze sanitarie previste per le professioni sanitarie riconosciute, sono detraibili se rese da iscritti a dette professioni sanitarie”.
QUANDO È INDICATA?
L’osteopatia tratta la DISFUNZIONE OSTEOPATICA ovvero la perdita di mobilità di una struttura e/o un tessuto, che altera o compromette la funzionalità di un organo o sistema.
L’osteopatia ha riscontro nel trattamento di:
⦁ Problematiche muscolo-scheletriche (cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, esiti di colpi di frusta, esiti traumatici distorsivi, epicondiliti)
⦁ Problematiche craniali (emicranie, cefalee, cefalee miotensive, vertigini, acufeni, alterazioni dell’equilibrio)
⦁ Problematiche neurovegetative (stanchezza cronica)
⦁ Affezioni congestizie (otiti, sinusiti, riniti)
⦁ Disfunzioni ginecologiche
⦁ Disfunzioni digestive e intestinali (sintomi legati a ernia iatale, gastriti, reflusso gastroesofageo, difficoltà di digestione, stipsi, colon irritabile)
⦁ Disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM)
⦁ Disfunzioni posturali
⦁ Osteopatia pediatrica (plagiocefalia, rigurgiti, stitichezza, coliche gassose, malocclusioni, scoliosi, alterazione ciclo sonno-veglia, otiti e sinusiti ricorrenti)

TERAPIA MANUALE

TERAPIA FISICA
TECARTERAPIA
La tecarterapia è una radiofrequenza, che permette di trasferire energia biocompatibile ai tessuti lesi, inducendo all’interno le cosiddette correnti di spostamento. Ripristina la fisiologia tissutale mediante l’ipertermia profonda (incremento della temperatura interna) e l’innalzamento del potenziale energetico delle cellule dei tessuti trattati.
In sintesi svolge tre azioni fondamentali:
⦁ una immediata ed efficace azione analgesica che avviene agendo sulle terminazioni nervose;
⦁ un’azione drenante dei tessuti;
⦁ una stimolazione funzionale del circolo periferico attraverso l’incremento della temperatura endogena.
Garantisce tempi ridotti di trattamento e risultati immediati e stabili, perché è basata sulla stimolazione e il rafforzamento delle capacità riparative dei tessuti.
QUALI SONO LE INDICAZIONI?
– Patologie dolorose infiammatorie, osteoarticolari e muscolari:
cervicalgia, cervicobrachialgia, lombalgia e lombosciatalgia
rizoartrosi, epicondilite e epitrocleite, sindrome del tunnel carpale
sindrome da conflitto sub-acromiale,
fascite plantare, metatarsalgia.
– Lesioni traumatiche acute o postumi di fratture
– Traumi sportivi come stiramenti muscolari, contusioni ecc.
– Per dolori nel periodo postchirurgico conseguente ad impianto protesi
ortopediche.
– Medicina estetica (cellulite).
QUALI SONO LE CONTROINDICAZIONI?
Alcune precauzioni vanno prese:
– nei soggetti portatori di pacemaker,
– nelle persone insensibili alla temperatura,
– nelle donne in gravidanza
– pazienti con derivazioni peritoneali per trattamento di idrocefalo
– patologia tumorale in fase attiva.
ELETTROTERAPIA
L’elettroterapia è una tecnica terapeutica basata sull’uso dell’energia elettrica. La corrente elettrica continua è usata per la sua proprietà di riuscire ad indirizzare particolari farmaci ai tessuti da trattare con effetto antalgico per il controllo del dolore.
La corrente elettrica alternata, invece, ha la capacità di provocare la contrazione di un muscolo o di alcune fibre muscolari. In entrambi i casi la corrente produce un effetto positivo sull’organismo, adeguato per il trattamento dei problemi muscolari o per la cura di quadri clinici neurologici dolorosi.
ELETTROTERAPIA ANTALGICA
Il termine “elettroterapia” indica l’utilizzazione a scopo terapeutico dell’energia elettrica in tutte le sue forme. Dalla corrente continua alle correnti variabili. In particolare, la corrente continua è la cosiddetta corrente galvanica.
Fanno parte invece delle correnti variabili, le correnti eccitomotorie, quelle con effetto antalgico (correnti diadinamiche e TENS ) e quelle con effetto termico.
L’elettroterapia è indicata per le affezioni muscolari, dolorose e nervose quali le nevriti e le radicoliti ( sciatalgia, cruralgia etc.).
Non è indicata invece per pazienti portatori di pace-maker, donne in gravidanza, stimolazione peri-cardiaca e qualsiasi reazione allergica accertata alla corrente.
ELETTROTERAPIA STIMOLANTE
La contrazione di un muscolo o di alcune fibre provocata da alcuni tipi di correnti prende il nome di elettroterapia stimolante.
Tra le correnti chiamate in causa in questo processo ci sono: la corrente continua interrotta, la corrente faradica e le correnti pulsanti ad impulsi regolabili.
La prima non viene quasi mai usata in fisioterapia perché limitatamente tollerabile, mentre le altre riscuotono successo nella stimolazione dei muscoli normalmente innervati.
Lo stimolo del muscolo si rivela efficace a patto che la corrente sia sufficientemente INTENSA, la variazione di intensità sia RAPIDA, l’azione avvenga per un certo TEMPO secondo rapporti ben definiti.
La stimolazione avviene solitamente con un elettrodo collegato al polo positivo (elettrodo indifferente) ed un elettrodo più piccolo collegato al polo negativo (elettrodo attivo), da porsi sul punto motore del muscolo da trattare.
La scelta della durata dell’impulso avviene secondo la tolleranza del paziente. In ogni caso è importante una contrazione ben visibile per poter ottenere una valida stimolazione.
Questo tipo di terapia è indicata nei casi di ipotrofia da non uso e potenziamento muscolare in fase atletica
Non è invece adatta nei casi di portatori di pace-maker e nei casi di intolleranza alla corrente utilizzata.